martedì 4 ottobre 2011

BIKE MESSENGERS IN FLORENCE!

Finalmente una buona notizia per Firenze ed i suoi ciclisti!
Alcuni ragazzi hanno dato vita ad una cooperativa per la consegna di lettere e pacchi in bici, ecco di cosa si tratta:

1 commento:

  1. Questa forma di lavoro alternativo, che permette di unire la passione per il pedale con l'introito monetario, ha genesi nella piega malata della società occidentale intossicata di velocità e schiava della circolazione delle merci: poiché l'auto o lo scooter in città sono più lenti e dispendiosi, la bicicletta assolve il compito di consegnare oggetti in modo più efficiente e rapido. Nulla da eccepire: massimo risultato, sforzo sostenibile, risparmio energetico.
    L'idea data da questo tipo di attività è di "stile di vita alternativo", passione sociale ed ecologista, diverso modo di concepire i trasporti, la città, il divertimento… c'è però un aspetto che non è perfettamente coerente con tutto ciò: cosa consegnano i bike messenger e soprattutto, perché è utile la consegna veloce?
    Dai vari siti si evince la più grande varietà della clientela e delle funzioni: passi la spesa del mercato locale (ma chi paga da 4 ai 20 euro per farsi portare la spesa a casa? Di certo non la vecchietta con 500€ di pensione), per il resto, chi necessita di consegna urgente sono commercianti, professionisti, imprenditori.
    Qui butto la provocazione: gli ecoalfieri urbani non sono forse inconsapevoli servomeccanismi del nostro sistema di vita malato? Non ungono forse gli ingranaggi perché tutto funzioni più veloce, contribuendo alla folle rincorsa alla massimizzazione dello sfruttamento del tempo? Non si tratta di toyotismo mascherato da ecologismo alternativo? Ogni consegna rapida permette ai detentori dei beni e del capitale di produrre di più, aumentando così il famoso Prodotto Interno Lordo, l'indice utilizzato in modo improprio per quantificare la ricchezza degli Stati.

    Aumentare l'efficienza del sistema attuale non contribuisce al cambio radicale di direzione che sarebbe auspicabile di qui ai prossimi anni per i sistemi economici al collasso: PIL negativo, decrescita, mercato locale, uso conviviale dei mezzi di produzione...

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